Corridoi – 17
Telefono... casa...
E intanto ho deciso di postare un pò di vecchio materiale che si era accumulato negli archivi del mostro di silicio. Esercizi di stile, masturbazioni scrittorie autocompiacenti e via dicendo. Comincerò da una breve raccolta di testi e impressioni che avevo surrettiziamente intitolato Corridoi - 17, dietro cui c'era una logica. C'era, ne sono certo. Ma ora davvero è tardi, e nemmeno serve starla a raccontare. Li pubblicherò uno ad uno. E' vecchio. Ve l'ho detto, no?
"Le immagini si susseguivano come in una danza sfrenata di fate e farfalle multicolori nella mente intorpidita di N. L’odore pieno di nostalgia degli eucalipti, misto a quello denso e bruciante del catrame appena posato assediava i suoi sensi, lo costringeva a ricordare ancora frammenti di sensazioni annidiate nella memoria; un passato rimasto così a lungo nascosto, dimenticato, che non sembrava neppure appartenergli. Nella stanza, sotto lo sguardo compiaciuto di una dama morbidamente avvolta in una mantella di elegante broccato scuro, N. sognava. Dalla cornice la dama, impassibile, vegliava sul suo sogno ad occhi aperti.
“Dunque è qui che finisce…”
Sul muro, appeso ad un lungo chiodo a forma di gancio, l’orologio avrebbe continuato a scandire il tempo col monotono rincorrersi delle lancette, se non fosse stato che il tempo, in quel luogo lontano da tutto, non aveva ormai altro valore che quello dell’attesa, che definiva senza alcuna emozione.
L’orologio dunque, scandiva l’attesa. E il mondo intorno ad N. aspettava, col fiato sospeso in un ultimo, silenzioso respiro".
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“Beh, tutto sommato, e considerando l’accaduto, direi che te la sei cavata piuttosto a buon mercato…”
“…”
“Andiamo, è solo un ginocchio, non è certo la fine del mondo!”
“...”
1 Comments:
Ah bello ciao! E buon 2007!!!
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