sabato, dicembre 22, 2007

Preferisco gli UFO

Dopo lo scossone mediatico generato dal Capo della Segreteria di Governo Giapponese, Nobutaka Machimura, che ha recentemente espresso la sua personale convinzione nell'esistenza degli Alieni (con la A maiuscola, per favore...), il Ministro della Difesa Shigeru Ishiba - definito da alcuni autorevoli siti "super otaku" - raddoppia il carico e si lancia in fantasiosi quanto esilaranti scenari da "Mars Attacks"...

Riporto parte del discorso ripreso da un articolo in ìnglisc:

“There are no grounds for us to deny that there are unidentified flying objects (UFOs) and some life-form that controls them,” Ishiba told reporters, saying it was his personal view and not that of the defence ministry.
Ishiba
, nicknamed a “security geek” for his wonkish knowledge of defence affairs, noted that Japan deployed its military against Godzilla in the classic monster movie. “Few discussions have been made on what the legal grounds were for that,” the minister said with a slight grin, drawing laughter from reporters.
Due to the US-imposed 1947 constitution, Japan’s de facto military is known
as the Self-Defence Forces and has never fired a shot in combat since World War II. But Japan has gradually sought a greater global military role, sending troops to support US-led operations in Afghanistan and Iraq.
Ishiba said he was examining different scenarios for an alien invasion.
“If they descended, saying ‘People of the Earth, let’s make friends,’ it would not be considered an urgent, unjust attack on our country,” Ishiba said.
“And there is another issue of how can we convey our intentions if we don’t understand what they are saying,” he said. “We should consider various possibilities,” he said. “There is no need at all to do this as the defence ministry, but I want to consider what to do by myself.”
Sembrerebbe incredibile dover constatare che dietro queste stravaganti affermazioni si celerebbe lo spettro della questione "articolo 9" della Costituzione giapponese, imposta dagli americani nel 1947. Fin da allora parte delle forze in gioco al Governo giapponese hanno provato a far modificare l'articolo in questione, per ottenere la costituzionalità di un esercito propriamente detto, che non si limiti alle sole "Forze di Autodifesa" attualmente impiegate in Giappone (che poi altro non sono che un esercito vero e proprio - all'incirca l'1% del prodotto nazionale viene speso alla voce FdA - senza licenza di aggressione. Il Giappone ha il quinto bilancio del mondo per le forze armate ed un esercito di 250mila uomini, dotati dell’armamento tecnologicamente più avanzato). Già il fu-Primo Ministro Abe (di cui nessuno sente la mancanza), in una dichiarazione del maggio di quest'anno, parlava della sua ferma volontà di modificare la costituzione, con preciso riferimento all'art.9.

Dicevo prima, sembrerebbe incredibile, se non fosse poi ben noto che in altri paesi del mondo si è capaci di cambiare leggi e costituzioni senza nemmeno doversele inventare, certe favole. Basta mandare un opuscolo con le foto di famiglia e i denti belli sbiancati, promettere a tutti meno tasse e più posti di lavoro. Poi aspetti ferragosto e ti fai le leggi tra compari, e dopo fai dire a fede e vespa che non è vero.

...
A pensarci bene, mi sa tanto che a questo punto preferisco gli UFO...

martedì, dicembre 11, 2007

La Paleoastronautica!

Noto che il precedente post dal sapore scientifico vi è piaciuto tanto da lasciarvi a bocca asciutta. Sono convinto che l'assenza di commenti all'articolo riportato - sebbene in forma parziale - sia un inconfondibile segnale del tremendo stress a cui state sottoponendo i vostri solerti neuroni nell'intento di trovare una soluzione soddisfacente al paradosso del gatto di Schrodinger, e che non pensiate ad altro ormai che alle appassionanti sfide intellettuali portate alla vostra attenzione da principio di località, EPR, meccanica quantistica e entanglement...

Visto dunque l'entusiasmo generato dall'improvviso interesse verso la Scienza in questro blog, mi lancerò in un altro argomento "attinente", ma sicuramente più leggero e godibile. Godibilissimo e divertente anzi. Esilarante. Amici miei, dopo tanti anni vissuti all'oscuro dell'esistenza di questa fantastica Disciplina, ho scoperto la Paleoastronautica!!! Le cose da dire sono troppe, e tutte troppo velenose per essere racchiuse in poche righe... per cui comincerò a riportare, a piccoli brani, le perle di saggezza che ho trovato disseminate qua e là nel testo di colui che non posso che definire "un illuminato". Non scriverò qui il suo nome per rispetto della sua dignità umana... A quest'uomo non serve la scienza. A quest'uomo basta l'intuizione, "la mente sgombra da preconcetti", come dice lui stesso. Costui è membro di un'associazione dal nome che se lo trovi scitto su Martin Mystère (l'ho scritto giusto, maestro?) non fa una piega: CISETI - Comitato Internazionale Studio Intelligenze Extraterrestri. Vi anticipo solo che dal suo sito e da siti simili al suo io vi posterò qui la verità sul mistero dell'origine dell'uomo, sui legami tra il berlusca e il telefono di E.T. e una cronologia selettiva della colonizzazione extraterrestre del pianeta Terra!

ahr

Però ve lo cito poco per volta, perché quello che dice merita davvero di essere assaporato a piccole dosi... Una fonte di ispirazione, vi dico! Comincio dall'inizio...

"La paleoastronautica o archeologia misteriosa o come altro volete chiamarla voi è un campo di ricerca che negli ultimi anni ha riscosso senza dubbio un grande successo ed interesse. Dall’ambito prettamente settoriale, essa è letteralmente esplosa ed ora praticamente un po’ tutti cercano di interessarsi a questa stimolante novità. Naturalmente tutta questa euforia ha i suoi pro ed i suoi contro. Divenendo un “genere” di largo consumo è naturale che al suo interno confluiscano molti ciarlatani e persone totalmente inesperte. Senza dimenticare i veementi attacchi dei tanti benpensanti , muniti di paraocchi, attaccati in modo quasi ridicolo ai dettami dell’archeologia ortodossa." !!! ahr!!!

Rimango senza parole...


domenica, dicembre 02, 2007

Meravigliosa scienza...

"Il principio di località afferma che processi fisici che avvengono in un posto non possono avere effetto immediato su elementi fisici di realtà in un altro luogo, separato dal primo. A prima vista, questa appare un'assunzione ragionevole, infatti a livello macroscopico è ragionevole, in quanto è una conseguenza della relatività speciale, la quale afferma che le informazioni non si possono mai trasmettere a una velocità maggiore di quella della luce senza violare la causalità. Generalmente si crede che ogni teoria che violi la causalità sia anche internamente inconsistente, e quindi del tutto insoddisfacente.

Si trova che la meccanica quantistica viola il principio di località senza violare la causalità. La causalità è preservata perché non c'è alcun modo per Alice di trasmettere un messaggio (cioè informazioni) a Bob variando l'asse lungo cui fa la misura. Qualunque asse lei scelga, ha sempre il 50% di probabilità di ottenere "+" e il 50% di ottenere "-", del tutto a caso; secondo la meccanica quantistica, è del tutto impossibile per lei influire sul risultato che otterrà. Inoltre, Bob può fare la sua misura una sola volta, in quanto il collasso della funzione d'onda provocato dalla misura perturba in maniera irreversibile lo stato misurato: c'è una proprietà basilare della meccanica quantistica, nota come "no cloning theorem", che rende impossibile per l'osservatore fare, diciamo, un milione di copie dell'elettrone che riceve, eseguire misure sullo spin di ciascuno e poi analizzare la distribuzione statistica dei risultati. Quindi, nell'unica misura che gli è permesso fare, c'è il 50% di probabilità di ottenere "+" e il 50% di ottenere "-", indipendentemente dal fatto che il suo asse sia allineato o meno con quello di Alice.

Tuttavia, il principio di località si richiama fortemente all'intuizione fisica di livello macroscopico, e Einstein, Podolsky e Rosen non volevano abbandonarlo. Einstein derise le predizioni della meccanica quantistica come spaventosa azione a distanza. La conclusione che trassero fu che la meccanica quantistica non è una teoria completa.

Si deve far notare che la parola località ha diversi significati in fisica. Per esempio, in teoria quantistica dei campi "località" significa che campi in punti diversi dello spazio non interagiscono l'uno con l'altro. Tuttavia, le teorie di campo quantistiche che sono "locali" in questo senso violano il principio di località come definito da EPR."

sabato, dicembre 01, 2007

Per i miei amici disegnatori...

Un genio del male!



ok, glissiamo sul gusto non proprio "elegante" del post. il tipo non è probabilmente un mormone, ma ha la mia stima incondizionata...

Giappone: "ridere va bene"



Uno dei pensieri positivi che si accalcano nella testa di coloro che lasciano il Giappone è che non dovranno rimpiangere nessun programma televisivo, o che non dovranno preoccuparsi di perdere qualche puntata interessante del loro feuilleton preferito... come dicevo, la tv giapponese rileva spesso della cretineria più becera.

Per l'ennesima volta quest'anno, oggi sono capitato su Waratte Iitomo.
Condotto da un controverso individuo che risponde al nome di Tamori (niente a che vedere con una certa selvaggia regina di Shakespeare), al secolo Morita Kazuyoshi, lo show è un condensato di divertimento sessista e politicamente scorretto. Proprio quello che piace all'italiano medio. Ma in Giappone sono davvero avanti - o indietro, a seconda dei punti di vista. Uno dei giochi consiste nell'indovinare, in un gruppo di sei transessuali messi alla pubblica gogna - si vedono solo le teste emergere da un pannello colorato, l'ordine di spesa che ognuno dei suddetti ha dovuto sostenere per ottenere il risultato estetico desiderato. Alla fine del gioco, molti dei concorrenti avranno - com'è ovvio - grossolanamente sbagliato le stime, coprendo quindi di ridicolo quanti hanno scelto di fare da "cavia" in questo triviale rendez-vous finesettimanale (dedicato alle famiglie, notate bene).



Dal punto di vista degli studi di orientalistica, è invece interessante notare la particolare posizione occupata dalla pratica del travestitismo, e prima ancora da determinate figure dalla controversa identità sessuale, nella cultura e nella società giapponese a partire dal principe Genji fino ai giorni nostri.
Il processo di accettazione e integrazione del "diverso" è forse più avanzato, per certi versi, proprio in questo Paese, in cui la xenofobia e il recente aumento dell'onda anti-gaijin si confondono dietro la maschera formale del tatemae-honne.

mercoledì, novembre 28, 2007

E' nata Mirageopolis!





Cari amici, di nuovo qui per annunciarvi una lieta notizia...

E' nata una nuova città! Una città pulita, una città moderna e in continuo divenire, contro l'inquinamento, la corruzione e la degenerazione dei costumi...
vabè, è un giochino stupido di quelli che ti addictano per sempre, rubandoti parte del tuo prezioso tempo. Gratitudine eterna per quelli di voi che vorranno visitare il mio sito e ingrandire così la popolazione di Mirageopolis. Funziona così: ogni visita un abitante in più (max 1 visita individuale al giorno, per cui fatene tante!), e al milionesimo si vince un pacco di Ritz.

Eccovi il link: http://mirageopolis.miniville.fr/

martedì, novembre 27, 2007

Giappone... amici miei!

Amici miei!
che piacere vedervi così numerosi. e che brutta sopresa constatare questo astio che serpeggia viperino tra i vostri commenti... ma perché?! non mi volete più bene?...
meno male che alcuni di voi ancora ricordano il volto del padre, per dirla con Stefano Re.

ahr

comunque, il fatto è che a tokyo davvero non succede niente di nuovo. le solite cose. vado in giro in bici, compro libri a 60 centesimi, mangio giapponese e svengo sulla metro.
l'altra sera sono caduto come una pera cotta tra la folla di giapponesi ubriachi e non che si accalcava indifferente all'interno di un caldo e felice vagone del metrò... ah, dio li benedica, questi bravi lavoratori indefessi. e integerrimi. non si sono neanche girati per vedere cosa era successo. né si sono spostati di un passo (e come potevano, povere sardine sott'alcool?), il che mi ha permesso di non cadere lungo disteso, come un carciofo lesso. ero più simile ad una pera cotta. il fatto è che questi ne vedono, di gente che collassa e sviene. è una specie di sport nazionale. habit. il fatto è che non ero certo ubriaco. il mio cervello ha solo smesso di funzionare per qualche istante (qui ve la servo su un piatto d'argento... vai!).black out. quindi sono rimasto li per qualche istante, privo di sensi, accovacciato come un troglodita in attesa che passi il salmone lungo la riva del fiume. mah.

anche qui, forse i giapponesi non mi vogliono più bene...

अफ़्दोइअसोफ़ि coprofilirodfwaserht

ओह माँ चे बेलोअस्ध्फ़ ओक्जद्प्फ्ज्प कज। ओजोक्जोईह।
अदोफ़िह्ज्दोइझ् द्ज्फ्प्क्ज्द्प पीडीऍफ़ ज्प्द्फ्जा इह्ब्वाख्द्ब्क क्स्ज्ब क्क्स्चं!!!
काक्का? चे सिग्निफिचा काक्का?
माह...

giovedì, novembre 22, 2007

Giappone un altro giorno







Questo è il Giappone. Il Giappone dalle mille luci, dai tanti contrasti e controsensi. Il Giappone delle bacchette per il brodo e delle geisha elettriche.

A Sao Paulo do Brasil (olè!) il sindaco è riuscito, con un'ordinanza incredibile che mi ha fatto applaudire come una scimmietta meccanica per un giorno intero, a proibire che venissero affisse pubblicità di qualsiasi genere lungo le strade della sua amata città. Riuscite a crederci? Una città intera senza nessun bullo con il cancro che ti dica quali sigarette fumare dall'alto del suo cartellone luminoso, senza gnocche milionarie che ammiccano affinché tu scelga la marca di telefonino da loro sponsorizzata (e fargli guadagnare ancora più soldi con i prossimi ventisei spot). I più polemici diranno senz'altro qualche stronzata tipo "che palle, te l'immagini... sarebbe una città morta", tanto per dire la loro. E mio cugino perderebbe il lavoro se desiderasse una tale realtà a Milano. Però ve l'immaginate... Una città pulita, almeno da quel tipo di inquinamento. A Tokyo sono arrivati al parossismo: non solo migliaia di luci feriscono gli occhi del passante da ogni angolazione e con ogni wattaggio, ma anche migliaia di suoni molesti assordano i coraggiosi che passano accanto alle vetrine: vocine metalliche che ti sfidano a entrare e comprare il videogiochino del momento, tizi con il megafono e senza il megafono che ti fanno presente quanto la tua vita sia vuota senza l'ultimo modello di spremibrufoli venduto nel negozio del loro capo a un prezzo imbattibile, canzoncine infantili e cacofonie a 16 bit inondano le strade di Tokyo come un'orda di topi portatori di peste. Nessuno è salvo.


E' per questo che quando passerete da casa mia, troverete il videogiochino acceso sullo schermone lcd, lo spremibrufoli appoggiato bene in vista sulla mensola del bagno, accanto ai cotton fioc neri (adesso va di moda qualsiasi cosa sia nera, qui a Tokyo), e al citofono vi risponderà una vocina metallica preceduta da uno stupido gingle a 16 bit, che vi inviterà cordialmente a non dimenticare di togliervi le onorevoli scarpe prima di entrare nell'onorevole sala.

sabato, novembre 17, 2007

Giappone, operazione "black mamachari"

Ho comprato una bicicletta!!!
Tokyo in bici è tutta un'altra cosa. Non si può pensare di stare due mesi a Tokyo senza possedere o affittare una bici.

La mia è una kuro mamachari (proprio come quella nella foto, ma nera), il che significa che è una bicicletta nera senza nessuna pretesa se non quella di farti poggiare le chiappe sul sellino e schizzare via a velocità supersoniche sui marciapiedi della capitale. Costo complessivo dell'operazione, compreso il passaggio di proprietà (si, qui c'è anche per le bici. bisogna andare in un koban, un gabbiotto della polizia, e dichiarare, documenti alla mano, la cessione del mezzo. poi ti assegnano un codice, che registrano, poi devi andare a dichiarare la cessione ad un negozio di bici, che ti assegna un altro codice, che registrano, poi devi andare dal tipo che ti affitta la camera e dichiarare la bici, e ti da un altro codice, che si prepara a registrare. dopodiché smadonni nelle tue lingue di riferimento e finalmente la smettono di dannarti l'anima con i loro stramaledetti codici di registrazione. E così ti riempiono di adesivini pieni di cifre da attaccare sula tua nuova bici usata. Non vi dico cosa ho dovuto fare per far capire ai poliziotti che stavamo dichiarando la cessione della bici nera li accanto, e che il mio amico americano non era li per denunciare il furto di una bici accusando l'italiano vestito di nero qui accanto, e poi fargli riempire quei dannati moduli in maniera corretta). Dicevo, costo complessivo dell'operazione "black mamachari": 27 neuri!!

L'unico problema è che è davvero senza pretese: mancano le marce, il cambio shimano a Tokyo ce l'hanno pure i passeggini, qui le mamme sono tutte sportive e in competizione perenne tra loro, e invece la mia mamachari niente. Solo un cestino davanti (indispensabile per trasportare le buste della spesa e per raccogliere le teste delle vittime che mieto lungo il tragitto), e un ingegnoso sistema antifurto che blocca i raggi della ruota anteriore. Bisogna solo fare molta attenzione a non dimenticare l'ingegnoso antifurto attivato, pena la paralisi vertebrale. E, sfortunatamente, nessuna traccia dell'ormai furoreggiante sistema brevettato "My Pallas"...

Voilà, un altro spaccato dell'emozionante vita tokyoita!!!

Ed ecco a voi un altro fantastico personaggio "mini big head figure", anche lui apparso per la prima volta durante il Torneo Tenkaichi: non mi ricordo il nome, mi sa che ve lo dovrete andare a cercare (immagino che vi interessi da morire)...

giovedì, novembre 15, 2007

A buon-i intenditor-i...

Volo
Roma-Tokyo-Roma con partenza VENERDI 30 Novembre e ritorno Venerdì 14 Dicembre: 692 neuri con Swiss Air (se volete venire a Okinawa però dovrete trovare una compagnia che fa parte del gruppo One World, per aderire all'offerta speciale Yokoso e semplificarvi la vita - io ho preso British/Finnair).

http://www.tui.it/default.aspx

http://www.oneworld.com/

Pernottamento
Tokyo: 16 neuri/notte (2500 yeni) al New Koyo(n), backpackers hotel. Per i più schizzinosi: 50 neuri/notte (8000 yeni) a camera (quindi anche doppia da smezzare) all’Andon Ryokan (“This new ryokan is decorated with very beautiful antiques. Although the Andon is a modern new building, it has been built to reflect the unique style of traditional Japanese architecture”). Vi dico solo che all’Andon c’è la Jacuzzi

http://www.newkoyo.com/

http://www.andon.co.jp/

Volo
Tokyo-Okinawa-Tokyo, partenza Mercoledì 5 Dicembre, ritorno Variabile: 160 neuri (20000 yeni più tasse) con JAL (pacchetto offerta One World Yokoso/Visit Japan).

http://www.jal.co.jp/yokosojapan/

Pernottamento
Okinawa: 14 neuri/notte (2250 yeni) a persona in doppia, al Sora House, Naha (niente religiosi, non vi preoccupate).

http://www.mco.ne.jp/~sora39/E-index.htm

Noleggio automobile
Okinawa: 23 neuri/2 giorni (3700 yeni), da smezzare

Sorrisi, emozioni, e meraviglia del viaggio: aggratise!!!

mercoledì, novembre 14, 2007

Giappone Day 7 e più (ho scritto troppo, vale almeno doppio...)

Tante novità, poco spazio, poco tempo, molto sonno. Mi farò guidare dalle immagini.

A Tokyo può capitare di imbattersi in un mucchio di cose che a un gaijin inesperto di cose giapponesi come me possono sembrare strane. Ho brevemente parlato del supereroe amico-nemesi dei pesci di fiume con esperienze radiofoniche. Ma è anche possibile vedere killer prezzolati passeggiare tranquillamente per le strade di Meguro-ku, con tanto di strumenti di lavoro e valigie pronte per la fuga, in attesa che il semaforo scateni la folla di pedoni assetati di asfalto zebrato.

Qui in Giappone producono anche un sistema di sospensioni brevettato, da adattare al proprio mezzo di locomozione. Ha avuto talmente tanto successo che la società che detiene i diritti del brevetto ha lanciato sul mercato una serie limitata di biciclette per sponsorizzare il nome del geniale sistema “MY PALLAS”. Un sofisticato latinismo applicato al plurale anglosassone per indicare la parte che noi maschietti reputiamo essere la più delicata della nostra fragile persona. Potrei dirvi che dopo un giro nel “percorso di benessere” delle terme giapponesi – una passeggiata nell’acqua bollente su pietre da tortura, accuratamente disposte sul fondo in maniera da non poter essere schivate neanche dal più agile dei ninja al primo posto tra le parti da proteggere, personalmente metterò la pianta dei piedi.

Ci sono poi vere e proprie opere d’arte, sparse qua e là per le strade e gli angoli di Tokyo. Queste meraviglie silenziose aspettano solo che l’occhio curioso dell’appassionato venga a risvegliarle dal loro grigio torpore cittadino, con ogni sorta di apprezzamento estatico, esclamazioni giubilatorie ed eccitati gridolini di sorpresa. Uno spettacolare e toccante esempio dell’estro artistico della new wave giapponese è questo “Nano da giardino”, austero guardiano dell’Art Village di Ohsaki, nonché simbolo dell’indomito spirito di ricerca che alberga nell’animo di coloro che ohsano (ohsano è un verbo con la sua dignità e piena autonomia, non ho mica dimenticato di finire la frase, eh… “coloro che osano”, un po’ come “Dove osano le aquile”, tanto per intenderci).

E le librerie, le librerie!!! Ne vogliamo parlare? Libri che te li tirano dietro! Non parliamo di quelli in giapponese, no. Non ne parliamo e basta. Ma quando sono venuto qui avevo quella mezza idea di provare a leggere la saga di Harry Potter, ora che è finalmente uscito l’ultimo libro e la “harrypottermania” si è attestata a livelli accettabili e regolari. Tanto per non essere influenzato dal mio solito ego ipercritico e polemico (io posso dirmelo, voi no!). Ebbene ho comprato tutta la serie. E vi dico solo che la pila di libri che vedete in foto – tra cui si trovano anche gli ottimi “The Amulet of Samarkand” di Jonathan Stroud e “Royal Assassin” di Robin Hobb, “Pillars of the Earth” e un paio di riviste davvero “pesanti” – mi è costata la bellezza di 15 euro. Quindici euro!!! Non ci compravo nemmeno la Smemoranda con quindici euro, in Italia!!! AAAAHHRRRRR

Per finire, posterò l’immagine della mia crescente collezione di cazzatine di Palle del Drago (tanto per restare in tema con le sospensioni delle bici). Una al giorno, finché non finirò la collezione, o i soldi che non ho già più. Questa volta si tratta di… Bakuteria!!! Al secolo (italiano) meglio noto con il nome di Bacterian, il disgustoso avversario di Goku durante il primo Torneo Tenkaichi. Non dirò altro su di lui, è stato un icona dei combattimenti in tutte le scuole elementari del pianeta e oltre…

Anzi non finisce qui, o meglio si, ma la prossima volta ci saranno altre foto di truzzi (comincio a farmi una collezione seria anche di quelle), il volto bello di Tokyo e del Giappone, cani vampiro nei parchi del centrocittà, monumenti per la pace, convincitori di cinture di sicurezza e... un nuovo pupazzo Palle del Drago random!!!

sabato, novembre 10, 2007

Giappone Day 6: brodo di dango

Una al giorno si era detto.
E data l'ora tarda vi ammollo qualche foto sparsa in allegria.

Impossibile non subire il fascino della divisa degli scolaretti nipponici ma non, come i più maliziosi avranno pensato, per strizzare un occhio all'enjo kousai: semplicemente questi adorabili cosetti sono quelli che abbiamo visto per anni sui nostri teleschermi chiedendoci perché anche noi non potessimo avere degli stemmini sulle divise e non ci fosse permesso di combattere nel cortile della scuola per l'ultimo panino con la cotoletta...
E infatti qui c'è anche la scuola, proprio a due passi da casa. C'è tutto quello che abbiamo sempre sognato: c'è il tetto da cui si suicidano tanti bimbini stressati, lasciando le loro scarpe ben ordinatamente sul bordo del precipizio, c'è il cortile con i campi sportivi, il cancello scorrevole con tanto di scrittona a pennello, l'edificio centrale con l'orologio che scandisce le ore, e ci sono i detti bimbi che si allenano con zelo, tutto il pomeriggio al doposcuola e al dopodoposcuola, per non diventare dei rifiuti della nostra bella società.

Passiamo al volo anche da Shibuya, mecca dei coatti di mezzo Giappone. Ma attenzione: qui si fa sul serio, e mi rammarico di non avere foto migliori (credo che un post lo dedicherò completamente a loro, non appena avrò materiale a sufficienza). Lampadati, depilati, truccati, permanentati e con i capelli alla Sayajin, si aggirano baldanzosi per l'intero quartiere, sostando per ore nella piazza dedicata ad Hachiko (anche di Hachiko c'è da parlare. E' un cane. Altro post, dopo). Codesti baldi giovini vanno girando dunque in compagnia di - o sperando di attirare l'attenzione di - altrettanto balde giovincelle. Altrettanto abbronzate (anzi molto di più), altrettanto depilate (ma non ci giurerei), truccate, permanentate e (s)vestite come potrebbe essere la miglior cosplayer di Cicciolina in un momento particolarmente ispirato. Anche qui, colpevole carenza di foto. Va tutto nel post su ganguro e hosto...


Per finire, non sono riuscito a trovare in nessun maledetto combini quel dolce di tè verde su letto di gelato alla vaniglia con fagioli rossi e dango che mi fa impazzire. Difficile dormire con una voglia così.

venerdì, novembre 09, 2007

Giappone Day 5: gacha fisherman's hero e rich fruit chocolate

Sono entrato in un tunnel buio. Ho comprato due figurine 3D di Dragonball e sono entrato in un tunnel buio.

Ora io vorrei sapere quanto prende Akira Toriyama solo di diritti, senza muovere un dito. Pare che da noi qualche autore "fortunello" ci sia, mi dicono, ma Akira Toriyama si è comprato il cadavere di Elvis e gli ha piazzato l'impianto surround tra le costole, mi dicono altri. Akira Toriyama vive su un'isola i cui abitanti ha fatto sfollare a suon di ristampe tra le chiappe, rimpiazzandoli con maquettes animate di dinosauri formato famiglia. Dicono. E tutte le sere, dopo il solito white russian, danza con il Diavolo nel pallido plenilunio, ogni volta di una sfumatura differente, che si fa realizzare appositamente da un team di ingegneri in catene della Industrial Light and Magic.

Ho comprato le "statuette", dio ve ne scampi! Ora la mia vita sarà scandita dal suono degli yen che toccano il bancone, 100... 200... 210... 420... 840... e dal rumore frenetico delle scatolette di cartone aperte a scoprire un nuovo pezzo della mia nuova, della mia nuova... COLLEZIONE! L'ho detto!!! AH!! Ecco! Ho iniziato una nuova collezione di cazzatineee! Siiii!!! Yeah! Mechakakkoi!! E' andata! E' fatta. Dunque... Sono 24, sono divise in serie (della cui entità numerica nulla so al momento, ma mi informerò al più presto, oh! se mi informerò) e sono be-lli-lli-lisimieeeeeehhhh!!!

Poi, se per caso andate in giro per Yutenji in cerca di una bicicletta usata da rilevare dal carrattrezzatoio, o rimozionatore, o deposito delle biciclette sequestrate per divieto di sosta su marciapiede o comunquedirsivoglia su passo carrabile pedestriano da zelanti vigili alla cui indefessa attenzione nulla può mai sfuggire, potrebbe capitarvi di passare di fronte a situazioni strane. O quantomeno inusuali. Fatto ancora qualche metro, una volta che l'impulso avrà comunicato al vostro io nascosto l'inabituale evento, tornerete sui vostri passi per verificare l'esattezza dei vostri riflessi kulari. Potrebbe allora capitarvi di essere testimoni della messa in onda, direttamente dal bordo del marciapiede, di un programma della radio locale con tanto di redazione, speaker, tecnici e supereroi amici dei pesci. Potreste allora non voler approfondire l'argomento, nonostante moriate dalla curiosità di sapere se il supereroe è amico dei pesci o ne è, in realtà, acerrimo nemico e letale cacciatore, e limitarvi a scattare una foto. Prego, mi hanno fatto segno, quando ho chiesto riverente e timoroso, mentre fisherman's friend era intento a parlare a manetta nel suo microfono. Prego, mi hanno detto con un inchino entusiasta. Ocché désss...


Per chi ne dubitasse, la cioccolata alla pera è davvero verde, e contiene ben il 28% del suddetto benefico rich fruit. Per sapere se è buona, bisognerebbe assaggiarla.

Giappone Day 7: cosa non bisogna fare pur di avere un posto tra i link di Gud...

Visto come corre in fretta il tempo?
...














Ok ora metto un post di quelli seri

giovedì, novembre 08, 2007

Giappone Day 4!!!

Finalmente riesco ad uscire dalla città elettrica.
Ogni cosa qui è consumo e frenesia.
Penso in quattro lingue e ho un mal di testa da far invidia a uno sciamano della tundra dopo un viaggio nella terra del Grande Spirito.

Non ho comprato la playstation 3. E la tv qui è peggio di uno speciale del tg4 passato in loop. Anzi, tra un pò vi invidierò Fede. No, piuttosto vado a vedere Die Hard 4 in giapponese. In aereo mi sono addormentato più o meno al punto in cui... boh, era talmente brutto che non ricordo di cosa si parlasse. Mi pare di padri che sul più bello molestano coppiette moleste molestamente appartate in macchina, nerds con la casa piena di action figures e gnocche in tailleur che digitano più veloci di Spaceman Spiff.


Proverò a scrivere qualcosa, ma tutto quello che sono riuscito a fare fino ad ora è volare, dormire, mangiare, camminare, dormire, mangiare.
Una al giorno, come promesso...

martedì, aprile 03, 2007

Giappone day 3: electronic town


Come previsto, oggi sono andato ad Akihabara.
Come previsto, mi sono perso nelle strade della "città elettronica".
Come previsto, non sono riuscito a decidermi sul modello di fotocamera da acquistare, per l'indescrivibile quantità di offerta presente al metro quadro.

Akihabara è un posto che si trova al confine tra l'incubo e il sogno, un delirio elettronico che si riversa non solo sui banchi e nelle vetrine dei negozianti, arroccati dietro tonnellate di aggeggi più o meno seri e ninnoli circuitati di ogni genere, ma anche sulle facciate dei palazzi, sui ponteggi dei lavori in corso, su ogni angolo sfruttabile e puntualmente sfruttato per inserire una frenetica insegna luminosa. In questo universo colorato e caotico si aggirano effimere figure di ragazzine vestite con improbabili vestiti da cameriera inglese di fine '800, e strani personaggi usciti dritti dritti da un Cosplay Contest. E al mondo frenetico e luminoso di consumo assoluto delle strade principali, si contrappone quello meticoloso e maniacale delle gallerie anguste che si intrecciano alle loro spalle, in cui i voyeur di tutta Tokyo vanno a reperire il materiale necessario al loro hobby. Psicante. Allucinifero. Bellissimo.

Alla fine della giornata, se non avevi ben chiaro cosa sei andato a cercare li, hai due possibili sbocchi fatali. Il primo è: amnesia da stato confusionale, totale incapacità di orientarsi coerentemente verso un obiettivo geografico definito, un mal di testa formato Gamera e la promessa di tornare di nuovo nei giorni successivi ("Akihabara, hai vinto una battaglia, ma non la guerra!..."). L'altro: uno o più sintomi combinati della sindrome dell'acquisto incontrollato, a scelta tra euforia videoludica, ebetudine elettronica integrata, pupille dilatate da crisi mistico-spirituale (accompagnata solitamente da conversione improvvisa al Dio Gachapon) e logorrea sintetico-emotiva (questa in genere deriva dal primo sintomo); buste piene dei più diversi e ultimissimi videogames, manga, fototeledigimaccanocamere, schermi ultrapiatti e ogni sorta di componentistica elettronica; portafogli svuotato fino all'ultimo yen; un mal di testa formato Gamera e la promessa di tornare di nuovo nei giorni succesivi ("Akihabara, hai preso tutti i miei soldi, ma forse riesco a racimolarne ancora!..."). Fortunatamente (o sfortunatamente, a seconda dei punti di vista, tra cui il mio) faccio parte della prima categoria di malati mentali e avevo inoltre una serie di vaccino preventivo, sapendo già cosa mi aspettava per esserci venuto altre volte.

Nel mio cervello gira però un'idea, niente più che un rimasuglio di informazione recuperata dal cestino virtuale della Ragione dal mio Inconscio. Playstation 3, seconda mano, 42.000 yen...