Giappone, operazione "black mamachari"
Ho comprato una bicicletta!!!
Tokyo in bici è tutta un'altra cosa. Non si può pensare di stare due mesi a Tokyo senza possedere o affittare una bici.
La mia è una kuro mamachari (proprio come quella nella foto, ma nera), il che significa che è una bicicletta nera senza nessuna pretesa se non quella di farti poggiare le chiappe sul sellino e schizzare via a velocità supersoniche sui marciapiedi della capitale. Costo complessivo dell'operazione, compreso il passaggio di proprietà (si, qui c'è anche per le bici. bisogna andare in un koban, un gabbiotto della polizia, e dichiarare, documenti alla mano, la cessione del mezzo. poi ti assegnano un codice, che registrano, poi devi andare a dichiarare la cessione ad un negozio di bici, che ti assegna un altro codice, che registrano, poi devi andare dal tipo che ti affitta la camera e dichiarare la bici, e ti da un altro codice, che si prepara a registrare. dopodiché smadonni nelle tue lingue di riferimento e finalmente la smettono di dannarti l'anima con i loro stramaledetti codici di registrazione. E così ti riempiono di adesivini pieni di cifre da attaccare sula tua nuova bici usata. Non vi dico cosa ho dovuto fare per far capire ai poliziotti che stavamo dichiarando la cessione della bici nera li accanto, e che il mio amico americano non era li per denunciare il furto di una bici accusando l'italiano vestito di nero qui accanto, e poi fargli riempire quei dannati moduli in maniera corretta). Dicevo, costo complessivo dell'operazione "black mamachari": 27 neuri!!
L'unico problema è che è davvero senza pretese: mancano le marce, il cambio shimano a Tokyo ce l'hanno pure i passeggini, qui le mamme sono tutte sportive e in competizione perenne tra loro, e invece la mia mamachari niente. Solo un cestino davanti (indispensabile per trasportare le buste della spesa e per raccogliere le teste delle vittime che mieto lungo il tragitto), e un ingegnoso sistema antifurto che blocca i raggi della ruota anteriore. Bisogna solo fare molta attenzione a non dimenticare l'ingegnoso antifurto attivato, pena la paralisi vertebrale. E, sfortunatamente, nessuna traccia dell'ormai furoreggiante sistema brevettato "My Pallas"...
Voilà, un altro spaccato dell'emozionante vita tokyoita!!!
Ed ecco a voi un altro fantastico personaggio "mini big head figure", anche lui apparso per la prima volta durante il Torneo Tenkaichi: non mi ricordo il nome, mi sa che ve lo dovrete andare a cercare (immagino che vi interessi da morire)...
Tokyo in bici è tutta un'altra cosa. Non si può pensare di stare due mesi a Tokyo senza possedere o affittare una bici.
La mia è una kuro mamachari (proprio come quella nella foto, ma nera), il che significa che è una bicicletta nera senza nessuna pretesa se non quella di farti poggiare le chiappe sul sellino e schizzare via a velocità supersoniche sui marciapiedi della capitale. Costo complessivo dell'operazione, compreso il passaggio di proprietà (si, qui c'è anche per le bici. bisogna andare in un koban, un gabbiotto della polizia, e dichiarare, documenti alla mano, la cessione del mezzo. poi ti assegnano un codice, che registrano, poi devi andare a dichiarare la cessione ad un negozio di bici, che ti assegna un altro codice, che registrano, poi devi andare dal tipo che ti affitta la camera e dichiarare la bici, e ti da un altro codice, che si prepara a registrare. dopodiché smadonni nelle tue lingue di riferimento e finalmente la smettono di dannarti l'anima con i loro stramaledetti codici di registrazione. E così ti riempiono di adesivini pieni di cifre da attaccare sula tua nuova bici usata. Non vi dico cosa ho dovuto fare per far capire ai poliziotti che stavamo dichiarando la cessione della bici nera li accanto, e che il mio amico americano non era li per denunciare il furto di una bici accusando l'italiano vestito di nero qui accanto, e poi fargli riempire quei dannati moduli in maniera corretta). Dicevo, costo complessivo dell'operazione "black mamachari": 27 neuri!!
L'unico problema è che è davvero senza pretese: mancano le marce, il cambio shimano a Tokyo ce l'hanno pure i passeggini, qui le mamme sono tutte sportive e in competizione perenne tra loro, e invece la mia mamachari niente. Solo un cestino davanti (indispensabile per trasportare le buste della spesa e per raccogliere le teste delle vittime che mieto lungo il tragitto), e un ingegnoso sistema antifurto che blocca i raggi della ruota anteriore. Bisogna solo fare molta attenzione a non dimenticare l'ingegnoso antifurto attivato, pena la paralisi vertebrale. E, sfortunatamente, nessuna traccia dell'ormai furoreggiante sistema brevettato "My Pallas"...
Voilà, un altro spaccato dell'emozionante vita tokyoita!!!
Ed ecco a voi un altro fantastico personaggio "mini big head figure", anche lui apparso per la prima volta durante il Torneo Tenkaichi: non mi ricordo il nome, mi sa che ve lo dovrete andare a cercare (immagino che vi interessi da morire)...
9 Comments:
Compare verrei immediatamente. I tuoi post mi fanno sentire anche gli odori dei posti che visiti..... Ma non posso. Scuola e tavole su tavole.....Ho provato a fare incastri ma l'unica pausa ce l'ho quando sarò a Barcellona.... sigh!
tu però continua a scrivere che mi fai sentire accanto a te.... ; )
Claudio San
me manchi stefanino:(... a presto!
aggiorniamo???
G.
appunto si batte la fiacca?
aggiorniamo?
ricordo...
1 al giorno!
; )
aaargh!
okok, allora adesso sparo almeno un paio di post al giorno così mi riprendo...
aspetta eh...
ora aggiorno eh...
aggiorni?
Mi unisco al coro:
aggiorni???!
ok aggiorno...
ha aggiornato!;)
G.
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