Giappone Day 6: brodo di dango
E data l'ora tarda vi ammollo qualche foto sparsa in allegria.
Impossibile non subire il fascino della divisa degli scolaretti nipponici ma non, come i più maliziosi avranno pensato, per strizzare un occhio all'enjo kousai: semplicemente questi adorabili cosetti sono quelli che abbiamo visto per anni sui nostri teleschermi chiedendoci perché anche noi non potessimo avere degli stemmini sulle divise e non ci fosse permesso di combattere nel cortile della
E infatti qui c'è anche la scuola, proprio a due passi da casa. C'è tutto quello che abbiamo sempre sognato: c'è il tetto da cui si suicidano tanti bimbini stressati, lasciando le loro scarpe ben ordinatamente sul bordo del precipizio, c'è il cortile con i campi sportivi, il cancello scorrevole con tanto di scrittona a pennello, l'edificio centrale con l'orologio che scandisce le ore, e ci sono i detti bimbi che si allenano con zelo, tutto il pomeriggio al doposcuola e al dopodoposcuola, per non diventare dei rifiuti della nostra bella società.
Passiamo al volo anche da Shibuya, mecca dei coatti di mezzo Giappone. Ma attenzione: qui si fa sul serio, e mi rammarico di non avere foto migliori (credo che un post lo dedicherò completamente a loro, non appena avrò materiale a sufficienza).
Per finire, non sono riuscito a trovare in nessun maledetto combini quel dolce di tè verde su letto di gelato alla vaniglia con fagioli rossi e dango che mi fa impazzire. Difficile dormire con una voglia così.
1 Comments:
divertiti compare! e che Dio salvi la regina giapponese!
; )
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